PARACADUTISTI REGGIO CALABRIA

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L’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, nata al termine della Seconda Guerra Mondiale e riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica n. 620 del 10 febbraio 1956, è apartitica e senza scopo di lucro, rappresenta tutti i Paracadutisti d'Italia ed ha tra i suoi principali scopi statutari l’amore e la fedeltà alla Patria, il ricordo dei Paracadutisti caduti – in guerra ed in pace - nell’adempimento del loro dovere, il mantenimento del solidale vincolo con le Forze Armate, la salvaguardia della pace, nonché la diffusione del paracadutismo tra i giovani mediante esercitazioni e manifestazioni.
La Sezione di Reggio Calabria è intitolata al S. Ten. Par. Claudio Morisi ed al Cap. Magg. Par. Giuseppe Iannì.
Il primo, ufficiale di complemento, in occasione del suo primo lancio, precipitò da un'altezza di circa 300 metri e morì sul campo nel maggio del 1956, a causa del malfunzionamento del paracadute principale ed al ritardato azionamento del paracadute ausiliario. Pur non essendo Morisi reggino, ma romano, la nostra Sezione venne intitolata allo stesso poiché fu una delle prime Sezioni ad essere costituite subito dopo l'incidente mortale; come si è già rammentato, infatti, l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia venne riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica il 10 febbraio 1956.
Iannì, invece, era un Paracadutista reggino, in forza al II° Battaglione Paracadutisti Tarquinia, VI Compagnia Grifi "Impavidi e Bestiali", il quale - nell'assolvere al servizio di leva obbligatorio - cadde nell'adempimento del dovere il 9.11.1971, nelle gelide acque della Meloria, unitamente ad altri quarantacinque commilitoni e sei militari inglesi costituenti l’equipaggio dell’aeromobile sul quale era imbarcato - un Hercules C 130 appartenente alla Royal Air Force - per effettuare un aviolancio di massa in Sardegna.